Perché è sempre più facile voler bene all3 altr3 piuttosto che a se stess3?
Perché è così difficile capirmi o a anche solo ascoltarmi quando dovrei donarmi valore ma tendo a nascondermi al di sotto della sabbia?
Possiedo tantissime domande ma poche risposte e, da questa consapevolezza, ho capito da dove voglio ricominciare, iniziando facendomi una promessa: dire più “sì” a me stessa, ascoltarmi di più, poiché ho davvero bisogno di comprendere i miei desideri e i miei voleri, molto di più di quanto faccia ora.
Ecco perché percepisco il bisogno di desiderare di vivere la mia vita in modo più profondo, ponendo me – possiamo anche dir finalmente – come protagonista della mia storia.
Per far ciò è necessario che consideri nuove direzioni da intraprendere, ma soprattutto con chi sono disposta a incamminarmi, per poi procedere con decisione.
Tale necessità è data dal fatto che è da troppo tempo mi ignoro,
preoccupandomi più per le altre persone che mi circondano che per me stessa, senza considerare i risultati che ottengo e gli obiettivi che raggiungo. Molte volte, le loro necessità vengono prima di ogni cosa poiché la paura di deludere e di far star male sovrasta tutto, comprese le bellezze della mia vita e quindi ciò per cui dovrei essere felice. Ciò per cui mi sacrifico e soprattutto ciò su cui lavoro duramente.
Questo modus operandi non mi permette di godere quindi dei miei piccoli e significativi successi perché ho il pensiero sempre rivolto altrove, ovunque, meno che sulla mia persona.
Ecco perché ho deciso di iniziare a prendermi cura di me stessa con gentilezza, ascolto, razionalità ma soprattutto empatia poiché non voglio più ignorare le mie esigenze, mettermi da parte o tapparmi le orecchie per paura di ciò che potrei sentire.
Ho paura della verità.
Spesso essa fa male, è una ferita e ammetterlo, quasi mi terrorizza.
Ma ho compreso, soprattutto nell’ultimo periodo, quanto sia realmente sbagliato ignorare.
Ammetto che, per mio carattere, se si tratta delle altre persone, non tendo a girare il mio viso e volgermi dall’altra parte, soprattutto quando richiedono aiuto. Se si tratta di me però, scappo via, il più lontano possibile, dove non posso raggiungermi.
Dove non posso raggiungermi, per essere Lontana da me.
Ecco perché ho bisogno di trasformare questo timore in ascolto per contare su di me, prima che su chiunque altrə, trovando il coraggio (perché ho capito che ce ne vuole tanto) per ascoltare cosa ho da dirmi e soprattutto per tendermi la mano quando desidero solo scappar via.
Non è facile far ciò e/o affrontare le difficoltà del momento, soprattutto se sono cosciente che agire secondo le mie necessità in qualche modo possa ferire alcune persone che mi circondano.
Ma delle volte è necessario fare delle scelte per non restare paralizzat3 nella propria esistenza.
Ho paura.
Ma desidero muovermi verso qualcosa di migliore.
Ma ho paura anche di ciò poiché esco dalla mia zona di comfort.
Ho timore di non riconoscermi.
Del tempo che passa.
Delle convergenze mancate.
Di sbagliare e non riuscire a chiedere scusa.
In questo momento, nella veridicità dei fatti odierni, sto provando ad accettare tutto ciò ma soprattutto ad accettare che posso cadere, e anche ricadere, consapevole che non è poi la fine del mondo.
Mi rendo conto che questa paura è stata causa di disagi e malesseri passati, non solo personali, ma anche con le persone a cui tenevo (e tengo) di più. Ma come ho già detto è il momento di dirmi basta con i sensi di colpa.
La vita è anche questa: capire come ci siamo rapportat3 a noi stess3 e al mondo di ieri e scegliere di come vivere l’oggi, per divenire, scoprire e costruire il domani, apprendendo dal passato, dalle esperienze che hanno forgiato il nostro cammino.
Desidero migliorarmi per stare bene e per far star bene.
Diffondere amore per me e per l3 altre, in ogni sua forma, al fine di iniziare a correre.
Scritto da: Beatrice Tagliapietra