Oltre il confine: i tuoi occhi.
Ogni istante penso a Te.
A M.L.
Non è facile parlare della Morte, né di cosa possa significare realmente, perché fondamentalmente possiede tanti volti ma nessun significato specifico.
Non ha tempo, ma possiede spazio perché con impetuosità si presenta nella nostra esistenza e assume molteplici e svariate forme.
Quasi scomoda inizia a rovesciare tutte le sicurezze sul pavimento.
Sbraita, genera blackout, distrugge, rimuove dalla mente quel che è stato per elargire dolore, senza sosta, fino a che non fermi le sue gesta e l’accogli con cura, iniziando a comprenderla.
Una cura che è gremita di tanta ma tanta delicatezza e forza, perché ci vuole coraggio per ascoltare le consapevolezze, confrontandoci con quelle che sono le nostre ferite interiori, poiché significa spogliarsi dai propri abiti e percepire sulla pelle le emozioni che si presentano.
Esse sono scomode, ma possono assumere significati nuovi e, per quanto il silenzio faccia impazzire, mescolandosi con l’assenza e tanti ricordi, rammentare, ricordare, percepire, diviene l’unica vera cura che ci permette di esistere.
In quel vuoto, dove non esistono spiegazioni valide e comprensibili per chi ha amato, si presentano tante lacrime amare dove l’assenza fa male e la Voce di chi è andato via, inizia a risuonare tra le pareti di un cuore e di un’Anima che sta lentamente perdendo colore e vitalità.
Ci si perde nel buio.
Si barcolla ma ci si aggrappa a quel ricordo che dona il motivo della vita.
Ma nonostante ciò si inizia a detestare tutto quello che ci circonda.
Si è arrabbiati, perché si assapora tra le labbra solo amarezza.
Perché nell’abisso dell’Essere, dove mancano i sorrisi, gli abbracci, gli odori e persino i bisticci, gli anni scorrono lenti e veloci allo stesso tempo, mentre la ferita è lì e non va mai via.
Perché quel nome è sulla pelle e si ricama ogni giorno di più nella trama dell’Anima.
Non serve realmente spiegare un’assenza, né donare un peso alla stessa, però si può modellare…
Perché si son fatte delle promesse, e le promesse si mantengono, no?
Allora, per quanto il dolore esiste ogni giorno più forte nell’Esistenza umana, divenendo sempre più palpabile e percepibile con ogni senso, la vita ci pone dinanzi alla scelta di (ri)cominciare e stavolta non solo per noi, come singole persone, ma anche per chi ha assunto una presenza diversa, non quella corporea ma quella spirituale. Per Te.
Comprenderlo e riconoscerlo non è facile ma ci si riesce perché solo così, imparando ad ascoltare il mondo, ad ascoltarti, si rinasce, (ri)scoprendo le sfumature di chi si è amato e si ama nei propri gesti, nei propri respiri, nelle proprie parole e in ogni passo che si compie.
Non è facile, ma bisogna farlo o almeno provarci.
Non dirò che il dolore passerà.
Non negherò che i ricordi bruciano più delle ferite.
Non mentirò dicendo che il tempo può mettere tutto al proprio posto, perché nella realtà non è così e anzi rende la mia casa interiore un completo casino.Ma ti dirò che si può ritornare a vivere.
E lo si può fare con nuove consapevolezze.
Con rinnovate promesse.
Con un cuore diverso ma con due Anime in una pronte ad assaporare la vita.
Oltre il confine, per me, ci sono i tuoi occhi.
Quegli occhi immensi, disarmanti, ridenti e bellezza del creato che non vorrei solo ricordare, ma poter ammirare ancora una volta dalla mia modesta altezza, che mi ha sempre permesso di vederti come un gigante buono.
In quel riflesso azzurro, natura e segreti dell’universo si mescolano e si fondono al fine di restituirmi un’Anima che non smette mai di essere presente, con le tue birichinate, rendendoti Viva presenza a cui ogni giorno dedico il (motivo del) mio Respiro.
Da quel dì in cui il tuo involucro ti ha reso un “Prigioniero del cielo”, libero, tante cose sono cambiate nella mia Esistenza.
La realtà ha assunto forme diverse, anche dolorose, e per quanto sia dolce-amara ho imparato a esistere, proprio come mi ha insegnato Tu, scoprendo lo straordinario valore della Speranza.
E la tua Voce, quella preziosa Voce che dona significato e motivazione del mio Vivere, risuona come una dolce melodia nel mio corpo, rendendomi vicina alla tua Anima.
Allora inizio a rivolgerti la mia Voce, con la speranza che il suo suono sia udibile e che ti guidi da me, arrivando fino e fondo e oltre i confini, restituendomi una casa con una disposizione diversa ma gremita di Luce.
Ammetto che lei non è grande ma è molto piccina.
Dentro la stessa c’è tanto passato, ci sono tanti ricordi, disfacimenti e ogni tanto la Luce va via, ma la Delicatezza del tuo Essere trasforma tutto e le dona una nuova intensità.
Ammetto che la mia casa non è sempre ordinata, anzi è realmente disordinata ma è colorata e le nostre miriadi di foto sulle pareti gremiscono la mia vista, restituendomi abbracci, calore, famiglia, Amore incondizionato, Gentilezza, dolcezza, tessuti da modellare e da rendere Anime Vive, insegnandomi, ancora e ancora anche quando sono affranta, che non esiste distanza tra noi perché possiamo insieme andare Oltre.
E quindi, in questa mia piccola e modesta casa, gremita del passato, l’Oggi arriva con le sue consapevolezze, con tante mancanze, restituendomi però una certezza fondamentale: che l’Amore sorpassa i confini e li rende blandi perché si è vicini molto di più di quanto si pensi.
E allora, a metà strada tra il disfacimento e speranza, ho deciso di vivere ma per due.
Per Noi.
Sussurrerò per sempre il tuo nome per renderti viva presenza nella mia esistenza. Infatti, non smetterò mai di aspettarti e di riscoprirti nel mondo.
A te la mia vita.
A te la mia Voce.
A te Alare.
Scritto da: Luanne Alare (Luana Cotena)