GLITTER: da piccoli puntini luminosi sul viso a grandi speranze.

Ultimamente molti studi hanno analizzato un nostro piccolo segno luminoso: i glitter.
In molteplici occasioni, questi piccoli puntini colorati presenti sugli abiti, nel make up o nei prodotti per il corpo, sovvertono una realtà fin troppo composta rendendola scintillante.

Potremmo dire che sono il mezzo per risaltare la nostra luce interiore, per renderla tangibile, ma in verità sono un segno realizzato per accompagnare l’unicità presente in Noi, perché anche senza di essi siamo unic3.

Hunger Games, film del 2012 co-scritto e diretto da Gary Ross. Personaggio Cinna, interpretato da Lenny Kravitz

Se prendessimo un dettaglio di un libro a me caro come Hunger Games dell’Autrice Suzanne Collins pubblicato nel 2008, ricordo il personaggio di Cinna in primis per la sua rappresentazione formidabile (come il carattere, il suo lavoro – perché attraverso i suoi abiti aiuta Katniss nelle sue imprese) la cui stravaganza è sottolineata da un eyeliner dorato (un po’ come tutti gli eyeliner che indosso).

Quindi i glitter, come sopra citato, non fanno altro che illuminare delle nostre sfumature rendendole visibili.
Essi posseggono molta bellezza, sono affascinanti, però tramite alcuni studi odierni abbiamo scoperto che la loro fattezza li rende purtroppo dannosi alla salute umana poiché vengono rilasciati nell’ambiente direttamente o indirettamente. Per quanto vengano trattenuti da impianti di trattamento delle acque reflue nei fanghi, i glitter si disperdono negli ambienti acquatici, per esempio, attraverso il risciacquo dei capi o lavando il viso dato che sono anche molto presenti in prodotti per il corpo e nel make up.

Ma perché vengono considerati un danno per l’ambiente e per la salute?

Vediamo insieme come sono composti: essi sono costituiti da tre strati, il primo è un nucleo di plastica costituito da una pellicola di piccole particelle di polietilene tereftalato (PET), poi sono rivestiti con alluminio al fine di conferir loro un aspetto riflettente e infine vi è uno strato di plastica che molte volte è l’acrilato di stirene.
Nomi molto complessi da leggere ma anche difficili da ricordare, però quel che ben abbiamo compreso è che tutta la loro conformazione ci fa carpire la loro pericolosità.
I glitter – quelli non eco friendly che erano in commercio fino al 15 ottobre 2023 di cui è stata vietata la commercializzazione – dal nostro viso arrivano, attraverso le acque, fino all’oceano mettendo a rischio la vita di tantissimi organismi marini i quali ingeriscono detriti di plastica.

Pensate che degli studi hanno riscontrato che nei mercati americani e indonesiani un quarto del pesce e un terzo dei frutti di mare venduti possedevano all’interno del loro intestino microplastiche; dati realmente raccapriccianti e anche molto spaventosi, ma nonostante ciò…

non dobbiamo mai smettere di avere speranza e credere nel cambiamento.

Ecco perché per ogni situazione di disagio c’è poi la possibilità, grazie alla tenacia di studios3 e ricercator3, di trovare delle soluzioni che portano poi al miglioramento della realtà al fine di salvaguardare la Terra e tutt3 coloro che vi risiedono; un cambiamento che si sviluppa con la ricerca e con lo studio. Infatti, la speranza ci viene donata dall3 scienziat3 dell’Università di Cambridge attraverso la realizzazione di un nuovo tipo di glitter, stavolta sostenibili, non tossici, biodegradabili e vegani che risplendono come quelli che già conosciamo ma che salvaguardano l’ambiente: essi vengono realizzati partendo da nanocristalli in cellulosa che attraverso un processo chiamato “colore strutturalepiegano la luce creando colori vividi e producendo persino alcuni dei colori della natura rammentando e citando testualmente “ali di farfalla e piume di pavone” e quindi tutto questo si traduce in tonalità che non sbiadiscono mai.

Gif estratta dall’articolo https://www.cam.ac.uk/stories/glitter

Ammirando questa gif quindi, si può comprendere che queste nuove metodologie e materiali possono sostituire le particelle di glitter di plastica e tutta la loro conformazione, infatti essi avranno una maggiore facilità di riciclaggio con la capacità di biodegradarsi con tempi inferiori in sostanze innocue, attraverso composizioni estratte da piante (come per esempio l’eucalipto) al fine di inserirsi in produzioni eco friendly già presenti sul mercato (che potete cercare e acquistare con molta tranquillità) per sostituire i tradizionali presenti nei cosmetici, poiché vi è la necessità di eliminare quante più microplastiche possibili.
Per conoscere ancora di più nel dettaglio la scoperta di cui vi abbiamo parlato, potete leggere qui.

Tutto ciò ci permette di sperare in questa straordinaria ricerca finanziata in parte dal Consiglio Europeo delle Ricerche e dal Consiglio della Ricerca in Ingegneria e Scienze Fisiche.
Questa speranza accolta anche da piccole grandi realtà presenti nel mondo ci permette già di acquistare – online e nei negozi – prodotti che salvaguardano la nostra esistenza e quella del Pianeta; tutto questo inizia anche con piccole grandi azioni come la nuova direttiva dell’Unione Europea sulle microplastiche del 15 ottobre 2023: a Bruxelles si è comunicato un obiettivo importante, ovvero quello di ridurre la dispersione di microplastica nell’ambiente di almeno il 30% entro il 2030, strategia che fa parte del piano “Green Deal”, un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.

Alla fine di questo approfondimento che abbiamo analizzato insieme possiamo ben dire che, per quanto ci sia stato e ci sia molto allarmismo, una soluzione c’èBasta solo cercarla.

E proprio come le speranze che illuminano il nostro cammino, anche i nostri glitter eco friendly illuminano e illumineranno i nostri passi verso un oggi in cui si crede in un futuro molto più green e prospero.

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