L’Etichetta indipendente di fumetti autoprodotti.
ALARE nasce dal desiderio di Libertà, Unione, Supporto, Condivisione, Co-Progettazione, bisogno di creare ma soprattutto valorizzare Realtà, come Attaccapanni Press: un’etichetta indipendente fondata nel 2016 da Ariel Vittori e Laura Guglielmo.
Il loro obiettivo è di autoprodurre fumetti ma soprattutto raccolte antologiche supportando artist* emergent* e autrici/autori affermate/i trattando argomenti sociali e umani.
Crediamo che tutt* possano ritrovarsi anche solo in uno dei racconti pubblicati da Attaccapanni Press, pregni di solidarietà, incontri, amore, eros, umanità ma soprattutto VITA, scardinando – attraverso il loro operato – quelli che sono, socialmente, “tabù”.
Ad oggi Attaccapanni Press ha pubblicato delle antologie come Melagrana, ORG, Clessidra, la trilogia Grimorio, il manuale Pagine Verdi e tanti altri grazie alle campagne di crowdfunding, ovvero di raccolta fondi, supportate da persone che sostengono e credono nei valori di questa meravigliosa casa editrice indipendente, composta da anime che hanno davvero tanto da dire, condividere e trasmettere.
Vi anticipiamo infatti che grazie a 277 backers ha raggiunto l’obiettivo prefissato rendendo realtà Melagrana volume 2.
Esso vede come autrici/autori Giopota, Matteo Delongis, Serena Ferrero (in arte Santamatita), Vittoria Margheri, Fiammetta De Innocentis, Irene Bianchi, Noah Schiatti, Fabiola Marcomeni & Margherita Meini, Francesco Guarnaccia, Anna Cercignano, Barbara Mazzi, Flavia De Vita & Nadia Rosato, Cecilia Petrucci (in arte Lonnie Bao), Alice Perazzolo & Diamante Ruffoni, Genny Ferrari & Diletta Pasquini, Eleonora Bruni & Ilaria Catalani, Noemi De Maio & Andrea Cerbone, Benedetta Falcone ed Elena x Migliorini che affrontano attraverso le loro illustrazioni, con molta eleganza, il tema dell’erotismo nelle sue infinite sfumature.
Siamo liet* di supportare la loro realtà e le loro pubblicazioni, ragion per cui abbiamo colto l’occasione di intervistare, con grande piacere, Ariel e Laura.
Buon pomeriggio, è un grande onore per noi essere qui con voi e soprattutto supportare la vostra realtà. Ragion per cui, l’intervista sarà atta a valorizzare la vostra realtà e ciò che significa per voi Attaccapanni Press.
Perché avete deciso di avviare questo percorso, supportare giovani emergenti Com’è nato il vostro nome?
Ariel: Il nostro nome ha una spiegazione istituzionale, ma è anche legato a un momento divertente perché mentre stavo facendo brainstorming per il nome stavo montando proprio un attaccapanni, quindi ho detto tra me e me: «Riesco a pensare solo all’attaccapanni. Vabbè, utilizziamo questo nome!».
Il progetto Attaccapanni Press è gestito da me e Laura e realizziamo antologie a tema, molto diverse, che ci permettono, grazie agli incontri con artist* differenti, di decorare l’attaccapanni con le loro diverse giacchette e quindi il nome rappresenta la solida struttura che vuole supportare una serie di divers* artist*. In generale, cosa vi ispira? Cosa vi porta ad affrontare determinate tematiche?
Laura: In realtà le tematiche che scegliamo sono, essenzialmente, argomenti che ci interessano a prescindere dal lavoro di Attaccapanni, anche perché spesso si tratta di spunti molto ampi e interpretabili da parte delle/degli artiste/artisti perché ci piace sì avere una struttura comune di base su/con cui costruire la coesione delle varie pubblicazioni ma ci interessano anche argomenti in un certo senso vaghi abbastanza da lasciare grande libertà espressiva a chi poi andrà a interpretarli, cioè le/gli artiste/artisti che invitiamo.
Quindi, diciamo che è un po’ come se vi raccontaste…
Ariel: Raccontiamo ciò che ci interessa ma quell* che si raccontano di più sono le/gli autrici/autori stess*, quindi quando lavoriamo – anche come autrici all’interno delle storie – raccontiamo sicuramente qualcosa di noi.
È bella anche la sinergia che si crea, perché voi avete anche esplicato il motivo del perché avete istituito una campagna crowdfunding per cui vi facciamo i complimenti.
Quindi tutti questi obiettivi vi porteranno, un domani, a che cosa, secondo voi?
Ariel: Allora, quello a cui miriamo è andare avanti così. Nel senso che molto spesso ci sono persone che ci chiedono “Ma quando la aprite una vera casa editrice?” però sarebbe qualcosa di diverso, è una realtà strutturata in maniera diversa, quindi anche se facciamo micro-editoria noi vogliamo comunque rimanere nell’ambito dell’autoproduzione e ci teniamo ad andare avanti su questa strada e quindi quello a cui speriamo ci porti sono semplicemente tanti nuovi bei libri supportati con successo tramite crowdfunding e tante storie nuove.
Ve lo auguro. Avete un criterio con cui scegliete, o fate una call, per le/i vostre/i artiste/i?
Laura: Non abbiamo un criterio specifico dato che ci piace, in realtà, spaziare molto. Cerchiamo sempre di coniugare all’interno delle nostre pubblicazioni sia autrici/autori emergenti – e quindi giovani promesse – ma anche affiancarli ad autrici/autori affermat* o comunque professionist* che già si muovono all’interno dell’editoria “tradizionale” e non necessariamente solo nell’autoproduzione, perché in realtà vogliamo questo mix, perché troviamo che le due declinazioni del mondo autoriale si valorizzino molto a vicenda e contribuiscano a far nascere pubblicazioni davvero ricche.
È bellissimo. Cosa significa per voi, per entrambe, la realtà di Attaccapanni Press?
Laura: È molto difficile: per me rappresenta un po’ un parco giochi dove poter sperimentare, perché – soprattutto grazie al formato della storia breve, che è quello che più spesso ricorre nelle nostre antologie – è molto facile fare degli esperimenti con un investimento di tempo, energie, soldi limitato. È la cosa che spesso manca quando si tratta di realizzare libri lunghi per l’editoria tradizionale. Lì invece da una parte è possibile sperimentare, conosco autori e autrici che lo fanno, ma è una cosa che io non farei mai. Quando si fanno libri lunghi per me si deve andare sul sicuro perché sarà un impegno di anni e quindi è molto difficile sostenere una soluzione sperimentale che magari non funziona come tu avresti voluto. Quindi per me Attaccapanni Press è sicuramente lo spazio in cui tu puoi fare esperimenti a livello di autorialità. Come gestione è una grande responsabilità, quindi a volte è difficile, perché gestire i progetti non è sempre semplice, leggero o simpatico come cerchiamo di far passare. Quindi anche questo lato ha il suo peso, però è un tipo di responsabilità che prendo, che ci prendiamo, molto volentieri.
È un bel peso, no?
Ariel: Sì, anche a me la prima cosa che viene in mente quando penso ad Attaccapanni Press è la responsabilità: la sento perché negli anni, nel nostro piccolo, ci siamo costruite quello che è un nome all’interno della scena dell’autoproduzione italiana, perché sento che è giusto mettere fuori cose di un certo livello qualitativo e c’è da investirci una serie di energie, cure… Nella mia vita rappresenta una bellissima responsabilità costante.
Un po’ come un bambino, una bambina… Insomma, qualcosa da proteggere.
Ed è una grande responsabilità comunicare un determinato tipo di tematiche. Ho denotato che voi lo fate sempre con tanta delicatezza e con una visione molto aperta. È come portare la/il lettrice/lettore a capire in relazione con gli altri e con se stess*, se stess*. È un bel lavoro di introspezione. Temi che potrebbero sembrare distanti, di cui non si vorrebbe parlare, scottanti come Melagrana 2.0, dato che non sempre è facile parlare di sessualità, di gusti e di ciò che si desidera,voi li affrontate in modo così delicato, che mette la/il lettrice/lettore dinanzi a quello che avete progettato e, grazie all’unione, alla comunità che vi segue, potete far conoscere nuovi visioni, scardinare tabù e superarli. È un grande lavoro, una grande responsabilità che portate avanti davvero molto bene. È bello dare Voce a ciò di cui non si parla facilmente, come l’espressione del sé.
Ariel e Laura: Grazie!
Cosa pensate di fare, dopo la produzione del secondo volume? Potete farci qualche spoiler?
Ariel: Abbiamo un progetto in cantiere per la prossima pubblicazione, dobbiamo vedere se sarà davvero possibile, perché si tratterà di un monografico, se riusciremo a tenere i tempi di produzione necessari. Altrimenti, vedremo. Abbiamo esaurito da poco un piano quinquennale di pianificazione che avevamo stabilito da tempo. Dobbiamo vedere, negli anni prossimi, cosa faremo.
Ve lo auguriamo. Cosa volete dire ai vostri lettori, alle vostre lettrici?
Laura: Divertitevi! E rivalutate la fantascienza! Perché è un genere bellissimo, noi ci abbiamo creduto tantissimo e ci abbiamo fatto ben due antologie! Può riservare bellissime sorprese!
Non solo la fantascienza, ma tutto il mondo di Attaccapanni Press riserva bellissime sorprese.
Il nostro augurio è quello di continuare a gremire il loro attaccapanni di emozioni, sentimenti, impegno, desideri, arte, per esplorare nuove galassie, dentro e fuori di loro ma anche dentro e fuori di noi, che possiamo far nostre le loro storie.
Senza tabù, senza vergogna, senza giudizio.
Come ci insegnano Ariel, Laura e tutt* coloro che collaborano a rendere Attaccapanni Press cosa viva: liberamente.
Scritto da: Luanne Alare (Luana Cotena) e Pamela Tomarchio