In effetti mi hanno chiamato in tutti i modi: speciale, disabile, handicappato, diversamente abile, mal vedente o non vedente. Se mi chiamassero Daniele forse sarebbe tutto più facile…
Quello che potremmo fare è gremirlo con le sue grandiosità, dicendo che è il più grande sciatore nautico paralimpico al mondo, e fisioterapista, ma anche scrittore…
Daniele Cassioli è uno sportivo, anzi il migliore amico dello sport, che per lui è compagno di vita e luce poiché ha tramutato un limite in virtù.
E mentre mi allontanavo pensavo che la gente non osserva, si ferma all’handicap, al difetto, ti
incasella così e non guarda la persona che ha veramente di fronte.
Ecco ciò che Daniele ci dona attraverso il suo libro “Il vento contro”: la prospettiva di un mondo in cui non c’è bisogno di soffermarsi sull’aspetto fisico, il corpo, l’involucro (anche se non bisogna soffermarsi mai su ciò); ci induce a (re)imparare ad ascoltare, sotto tanti punti di vista. Un ascoltare che ci permette di comprendere la gioia e la paura in/di una Voce, a percepire ogni piccolo movimento e a guardare, sfiorare e apprezzare l’Anima. Per avere il coraggio di (af)fidarci e (af)fidarsi.
“Il vento contro” non è solo la storia di un ragazzo cieco ma è il raggiungimento e superamento dell’Oltre, in qualsiasi sua forma. Una storia in cui tutto è davvero possibile, dove non esistono giudizi ma solo tanto rispetto, coraggio, paura di non essere all’altezza dimostrando invece di esserlo, amor proprio e amore tutt’intorno.
L’Oltre lo vediamo nel sorriso di Daniele e nella sua voglia di vivere, nella sua felicità, nel suo porsi come esempio per l’altrə, nel suo fare di un punto definibile e definito debole un punto di grandissima forza.
Perché lui non si è mai lasciato condizionare dai limiti ma ha valorizzato il suo desiderio di essere vivo Oltre il tutto. Questo ha fatto e fa la differenza spianandogli la strada, per permettergli di trovare altro, dentro e fuori di sé, nonostante il vento contro, appunto.
Oltre la vista, Oltre la paura.
Con questa sua autobiografia dove ripercorre la vita personale, sociale e sportiva attraverso il racconto del rapporto con la famiglia, con gli amici, gli amori, lo sport, la diversabilità noi riflettiamo, leggendo le sue parole, sulle sconfinate capacità che ognunə di noi ha e che spesso, appunto, non riesce a vedere – e non importa essere ciech3 o avere dieci decimi di vista.
Importa saper guardare col cuore.
Perché zi’, come diceva qualcuno, l’essenziale è invisibile agli occhi. Lo so perché so cosa
provano. La libertà di staccarsi dal certo e salire senza peso nel vuoto. La gioia di non dover
controllare ogni passo per non andare a sbattere. Quando volano per pochi centimetri dimenticano la gabbia di buio in cui vivono. Capisci cosa c’è in un semplice salto? C’è la fotografia della loro anima e forse del loro destino.
“Il vento contro” è un libro per tutt3:
per chi pensa e/o dice di non farcela, di essere sfortunatə, ma soprattutto per chi crede che non esista il possibile quando, in realtà, esiste eccome.
Perché la storia di Daniele è quella di un’Anima che, come tutt3, si è ritrovata ad affrontare momenti difficili che sono stati poi lo slancio per entusiasmarsi nella/della vita e nella meraviglia di tutti i giorni.
Andando Oltre.
Vedendo e non semplicemente “guardando”.
Scritto da: Pamela Tomarchio